STRADA-COMUNITÀ-SERVIZIO

di Chiara Bonvicini e Alessandro Denicolai

Incaricati nazionali alla branca R/S

Per educare “tutti interi”

I quattro punti di B.-P. sono i punti cardinali che esprimono la nostra tensione di capi scout verso l’educare “tutti interi” i rover e le scolte. Non li pensiamo parzialmente, a pezzi, ma ci sta a cuore che crescano in modo armonico, trovando il loro equilibrio tra mente, corpo, cuore, mani. Attraverso la vita vissuta insieme in Noviziato e in Clan il carattere si forma, la salute e la forza fisica si rinforzano, l’abilità manuale si attiva e cresce, e nel servizio gli R/S diventano sempre più capaci di servire.

Quando la comunità R/S sta chiusa in se stessa corre il rischio di rialzarsi con una testa gigantesca e di trasformarsi in un mostro! Stare seduti in sede e parlare, parlare è il contrario di quello a cui invita il metodo della branca, che suggerisce invece di andare insieme a vedere, mettersi in ascolto degli altri in situazioni poco confortevoli, che possono meglio sfidare le proprie sicurezze, l’impressione di avere capito tutto e in modo definitivo. Il capo, se serve, sa richiamare con fantasia la comunità a rimettersi gli scarponi e andare, uscire, incontrare, inventare.

Strada-comunità-servizio, intesi nella loro strettissima relazione, costituiscono quell’ambiente indispensabile e capace di tenere l’orientamento tra quei quattro punti cardinali. Sulla strada, con la comunità o mandati dalla comunità, pronti a servire, nell’affrontare le salite, negli incontri, nel risolvere le difficoltà inaspettate, nell’inventare il gioco che i bambini del campo nomadi non dimenticheranno più, il rover e la scolta percorrono un cammino di felicità.

Per molti R/S è il servizio l’esperienza in cui cresce di più la consapevolezza di sé e la capacità di creare con le proprie mani e la propria mente. Immaginare come organizzare una festa per la gente del quartiere, come riuscire a costruire una nave che contenga i bambini dell’oratorio alla sfilata di carnevale, cosa inventare per riuscire a coinvolgere quel ragazzino che non ne vuole sapere… tutto questo cattura l’energia creativa, la generosità e la forza di un rover e di una scolta e li rende capaci di scegliere tutta questa bellezza per la propria vita.

La sfida di un hyke, che faccia incontrare contesti nuovi o persone che vivono situazioni particolari con generosità e fiducia, può portare una ventata di aria fresca, smuovere corpo, mente e cuore di un R/S. Trovarsi faccia a faccia con se stessi, o con un altro che si racconta, obbliga a tirare fuori il coraggio di esporsi e dona quel senso profondo di fratellanza che ognuno custodisce per la vita e rende capaci di diventare costruttori di ponti, di relazioni tra persone, anche in situazioni diversissime da quelle sperimentate con il fazzolettone.

Anche il camminare con Gesù è più vero se è sulla strada, accanto a chi è sul sentiero con noi e magari inciampa e cade, o invece ci sostiene se tocca a noi cadere. Lui spesso aspetta proprio lì quella scolta o quel rover, dove il cuore batte più forte d’amore o di paura, dove l’intelligenza vive lo stupore, dove si arriva al limite della resistenza fisica perché il clan vuole raggiungere proprio quella meta. Nell’inatteso trova spazio e parla del Suo amore capace di fare nuove tutte le cose.

 

[Foto di Sebastiano Carta]

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