RICONOSCERE IL VERO, IL BENE, IL BELLO

di Chiara Bonvicini, Alessandro Denicolai

Incaricati nazionali alla branca R/S

Il cammino che l’Associazione sta compiendo sul tema dell’educare alla vita cristiana, di cui il convegno Emmaus A/R è stato un passaggio importante, ci aiuta a porre l’attenzione sull’importanza di allenare le capacità che vengono dal battesimo.

Tra queste, la capacità regale è quella che ci consente di discernere nella vita concreta ciò che conviene fare per essere fedeli al Vangelo e darne testimonianza nel mondo.

Il senso di giustizia, la volontà di costruire relazioni fondate sulla cooperazione ed il rispetto dell’altro, il desiderio di considerare tutti fratelli e sorelle con cui condividere il dono della vita e del creato sono lo stile con il quale Gesù stesso invita ognuno di noi ad abitare il mondo.

Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

(Mt 5)

Le scelte della Partenza sono delineate con precisione nel regolamento metodologico: l’uomo e la donna della Partenza sono coloro che “indirizzano la propria volontà e le proprie capacità verso quello che hanno compreso come la Verità, il Bene e il Bello”.

Gli strumenti per sostenere i rover e le scolte in questo non mancano, il capitolo ed il servizio in primis, ma anche occasioni particolari come i campi all’estero e gli Eventi di Progressione Personale a Partecipazione Individuale.

Quando i ragazzi e le ragazze si trovano ad affrontare questi temi attraverso testimonianze, incontri con realtà significative ed esperienze di servizio, non rimangono indifferenti: emerge il loro desiderio di bene, che suscita uno slancio di impegno e cambiamento nel piccolo e nel grande. Camminando con loro, vediamo concretizzarsi queste riflessioni proprio nelle loro parole e nei loro volti.

«Ho capito che devo guardare alla mia famiglia in modo diverso, voglio tornare a casa e cambiare alcuni rapporti» – Martina, Imperia 2, orfanotrofio di Sombor in Serbia, 2004

«…queste cose (la storia di Falcone e Borsellino) se non le vivessimo agli scout, a scuola non le impareremmo»Mario, Genova 16, capitolo sulla legalità e campo di servizio alla base Volpe Astuta, Palermo 2011

«alcuni miei compagni di scuola ora sono in carcere, a me mi ha salvato questa (prendendo in mano il fazzolettone» – uno degli R/S della zona Conca d’Oro in servizio alla base Volpe Astuta, Palermo, 2011

«Mi sono avvicinata alla culla di Alexandra, senza conoscere il nome della bambina, il nome della sua malattia, e nemmeno la sua età. Mi sono avvicinata con tutta la semplicità e umiltà nel cuore, con il solo scopo di farla sorridere. Sapevo che l’unica cosa di cui avevo bisogno in quel momento era il suo sorriso, anche senza denti, e i suoi grandi occhi sereni» – Clan Bologna 6, Popesti, campo in Romania, 2014

«Non serve nulla per comunicare con un bambino, anche se straniero. Una palla, un sorriso, una risata; sono queste le cose che portano un ventunenne un bambino di .. anni (non so quanti) a giocare come se si conoscessero da sempre» – Clan Bologna 6, Popesti, campo in Romania, 2014

«Dio mi ha messo alla prova, mi ha chiesto di regalare anche a loro un momento di gioia, mi ha chiesto di STARE con loro, non mi ha chiesto di fare un bel niente… solo di stare» – Clan Bologna 6, Popesti, campo in Romania, 2014

«Questa esperienza mi ha offerto l’opportunità di accrescere le mie conoscenze e la mia consapevolezza in merito al problema della mafia, attraverso le testimonianze di chi si è battuto e si batte nel quotidiano perché episodi di violenza e ingiustizia siano sempre di meno. Soprattutto ho capito l’importanza di essere sentinella, anche nel mio territorio. Essere sentinella di memoria operante, ossia responsabile nel tener vivo l’esempio di coloro che hanno combattuto e sono morti per un’Italia libera dalla mafia e dal l’illegalità»Tommaso, Concordia 1, 19 anni, cantiere R/S RySVegliati, Palermo 2022

«Credo che quest’esperienza mi abbia lasciato un segno profondo dentro il cuore. Ho avuto l’opportunità di crescere e di incontrare persone speciali con storie importanti. Questa esperienza mi ha messo davanti ad una dura realtà, di cui purtroppo si parla solo in casi eccezionali. Uno scout non può che essere per la legalità… Sempre e a qualsiasi costo”» – Clara, Scoglitti 1, 18 anni, cantiere R/S RySVegliati, Palermo 2022

Le esperienze che proponiamo ai nostri rover e alle nostre scolte possono diventare maestre. Gradualmente e attraverso di esse, sapranno diventare capaci di riconoscere il Vero, il Bene e il Bello e vorranno spendersi per dare ragione della speranza che è maturata in loro.

[Foto di Martino Poda]

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