Quattro (ap)punti

di Valeria Leone

– Quattro punti, che però non vanno considerati solo a sé, ma come concorrenti all’intero.

– Quindi sono quattro che giocano a tutti per uno/uno per tutti.

– Quindi lavorando su ciascuno lavoriamo su tutti, in un certo senso.

– Ma com’è possibile che se lavoriamo su una cosa stiamo lavorando anche ad altre tre?

– In prospettiva?

– No, non in prospettiva, veramente.

Insomma, il rischio chiusura di ogni punto di B.-P. in un “silos” è dietro l’angolo a destra, ma anche il rischio dell’apri tutto, smarmella1 è dietro l’angolo a sinistra.

E quindi?

Quindi ci vuole equilibrio. Un equilibrio necessario in educazione, ma quell’equilibrio sano di chi cerca di tenere insieme la concretezza della terra e gli interminati spazi2 del cielo; quell’equilibrio di chi sa che nel bambino e nella ragazza di oggi ci sono il bambino e la ragazza di oggi e il sogno dell’uomo e della donna di domani; quell’equilibrio di chi sa che educare è uno stare accanto, un tirare fuori – diciamo tante volte; quell’equilibrio di chi condivide spazi, luoghi e tempi che si fanno esperienza di libertà, verità e bellezza da cercare e custodire.

Quell’equilibrio che ci fa guardare ai famosi 4 punti di BP come un’occasione per ricordarci che siamo fatti di mani per disegnare, costruire, fare legature, cucinare un pasto caldo per i senzatetto, lavarci, fare una promessa.

Siamo fatti di carne, di un corpo unico che ha una sua storia: un corpo per ballare, camminare, correre, portare in braccio o sorreggere chi si è fatto male, un corpo da curare, amare – anche e soprattutto quando fa fatica, quando non sta bene, quando non ci piace, quando ci fa soffrire e ci mette a disagio – un corpo da rispettare, un corpo che è strumento di vita perché strumento di quell’Amore che si è fatto carne.

Siamo fatti di valori, intesi come doti intellettuali e morali, da scoprire, coltivare, arricchire. Valori che un giorno ci faranno sentire appartenenti a quelle scelte che ci sono care come scout, come cittadini, come cristiani.

Siamo fatti di un alito di vita3 che ci rende costantemente amati e ci ricorda che siamo mani, corpo, mente e spirito per radicare presso noi stessi e dimorare in mezzo agli altri.

1. Coltissima citazione da Boris, la serie tv, che indica la tendenza in fotografia a illuminare tutto, senza distinzioni, senza ombre, con un effetto di appiattimento.

2. Da Boris all’Infinito di Leopardi è un attimo.

3. Siamo partiti con Boris per arrivare a Genesi 2,7.

Testi per post-it

La stampante 3D ci sta nella cassa di squadriglia?

Sapessi cucire, riparerei la tenda

E questa pandemia?

Servizio al prossimo e a noi stessi

Oggi ho già fatto servizio, non sparecchio!

Cadere fa paura. Forse no

Quest’anno la ginnastica la facciamo on line

«Tieniti pulito, dentro e fuori» (B.-P.)

 

[Illustrazione di Ilaria Orzali]

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