Insostenibile e leggero

di Antonella Cilenti

Insostenibile e leggero: il sogno di Marcella, lo definirei così. 44 anni, nata a Taranto col sorriso stampato sul volto, capelli ricci e lentiggini, da sempre scout, Marcella è stata insegnante, Incaricata regionale Branca E/G Puglia, membro di pattuglia nazionale E/G, capo campo CFM, componente dell’équipe catechistica diocesana. E poi, ancora, vagabonda per natura, donna dei boschi, un uragano, una bomba… e oggi una clarissa eremita.

OPS! Qualcosa non scorre liscio e LEGGERO…Riprovo! Dunque vi parlo di Marcella, una cara amica e sorella scout, anni 44, nata a Taranto col sorriso stampato sul volto, capelli ricci….bla bla…OGGI clarissa eremita!

Quante vite in una sola esistenza! Ma per capire quanto fra queste esperienze, in fondo, ci sia una trama che tiene tutto insieme, bisogna parlare con lei e… anche con Lui. Non a caso Marcella mi racconta di sé mentre passeggia vicino alla cappella del Santissimo. Dice che questo progetto è il Signore che lo ha sognato per lei, con lei, e il suo ruolo è stato “solo” quello di cogliere la chiamata e camminare sulla strada che il Signore le stava indicando. Ma il suo non è stato un sì LEGGERO, scontato, immediato. Anzi, la sua prima risposta è stato un sonoro No.

Dopo il liceo e ai tempi dell’università, infatti, Marcella aveva già avvertito una chiamata come risposta alle sue domande, ma sostiene di aver risposto: «Chiedimi tutto, ma non di diventare suora!». Voleva sì seguire Dio, ma non diventando religiosa. E così quel Sogno, che allora le sembrava INSOSTENIBILE, si è arrestato. È ripartita su altre rotte, seguendo altre avventure. Gli aveva detto di farle fare tutto ma non quello, e Lui l’ha lasciata libera di trovare la sua strada. Attraverso lo scautismo, Dio l’ha condotta ovunque nella ricerca del suo Sogno: Albania, Lourdes, Africa, Santiago, la mitica val Codera! Alcune volte le sembrava di acchiapparlo leggero, altre volte sembrava di volerlo allontanare perché INSOSTENIBILE. «Dio non mi ha solo consentito il cambio di rotta, mi ha fatto solcare mari!», si stupisce ancora oggi Marcella. E sì, perché non è Dio che ci impone il Sogno, siamo noi che lo accogliamo!

Dopo un po’ di tempo, in un momento in cui stava sperimentando il peso del buio dovuto alla malattia del suo papà, con un senso di impotenza e di decostruzione ormai insostenibili, Marcella ha dovuto chiedersi di nuovo quale fosse la sua strada e, questa volta lo ha fatto con la necessità di essere felice qui, adesso, né domani, né nella vita eterna. Ci ha messo poco da lì a capire che Qualcuno la stava chiamando perché la conosceva ancor meglio di lei stessa, su una proposta più grande ma non INSOSTENIBILE; il suo Sogno era ancora lì presente, LEGGERO; Lui aveva sognato per lei una vita di pienezza, e lei ci si stava avvicinando, un passo alla volta; era anche pronto il luogo in cui la stava chiamando (Marcella l’ha scelto fisicamente digitando su Google: Monastero, Boschi, Servizio, e ha trovato il monastero di Fara in Sabina, nel Reatino).

Era questa la scelta che avrebbe risposto all’iperattività con la pienezza, alla decostruzione con la vera costruzione di sé. «Da quando ho iniziato il cammino di discernimento sono arrivati una valanga di segni, persone, esperienze», racconta Marcella. «Dio mi ha custodita passo passo e nel tempo, nel silenzio, nella preghiera mi ha parlato. E Lui parla chiaro, per alcuni sono coincidenze, per me sono Dio-incidenze». Così, quando Marcella ha capito che doveva vivere una nuova Partenza, quando scegliendo le suore eremite decideva di smettere di “essere solo Marta” e iniziava a “essere anche Maria” (perché non c’è l’una senza l’altra e non poteva continuare a vivere una vita solo di azione) il puzzle dei suoi 44 anni di vita si è composto fluidamente, leggerissimamente. Ancora una volta, in un primo momento ha avuto sulla coscienza un peso INSOSTENIBILE, legato al tempo perso per non aver risposto alla prima chiamata del suo sogno. Poi ha capito che quel sogno era proprio il suo perché doveva arricchirsi attraverso la fatica del verificarsi, dello scegliere e del riscegliere (a scuola di B.-P., La strada verso il successo). «Mi ero chiesta sempre cosa significasse la perla preziosa, il tesoro nel campo. Ora sto sperimentando e vivo questa chiamata come il mio tesoro. Ho lasciato tutto e non avrei potuto non farlo, avrei dovuto rinunciare a me stessa. Tutto è passato in secondo piano: famiglia, insegnamento, amici… Mi sono spogliata di tutto proprio come uno dei miei riferimenti: san Francesco».

Marcella ha scelto di vivere il sogno che era già radicato dentro di lei: il vagabondaggio sulle vie di Chiara e Francesco, la natura (il monastero in cui vive, è immerso nel bosco e le consorelle la hanno già denominata “la donna dei boschi”), l’essere scout per sempre, la sua passione per il Medioevo (il monastero sorge nella struttura di un castello), una relazione di amore unica («Lui mi ha corteggiata, è un corteggiatore con i fiocchi! Ha il suo stile, è un signore…è Il Signore!», dice sorridendo). INSOSTENIBILE e LEGGERO: ecco le due facce di un sogno che non è solo stato sognato, ma anche cercato e a volte respinto, infine lavorato e costruito. «Il Signore ti benedica e ti custodisca», buona rotta e buon sogno Marcella!

[Foto di Nicola Cavallotti]

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